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ROBERTO LATINI

Si iscrive alla scuola di recitazione Il Mulino di Fiora, diretta da Perla Peragallo, dove si diploma nel 1992. Con i compagni di corso Nicola D'Angelis e Maximilian La Monica fonda l'Associazione Teatro Es. Nel frattempo conclude gli studi presso la facoltà di Lettere e Filosofia dell'Università degli Studi di Roma "La Sapienza" con una tesi su Shakespeare.

Nel 1998, con Ilaria Drago (attrice e autrice), Gianluca Misiti (musicista e compositore)e Max Mugnai (disegno luci)fonda Fortebraccio Teatro. Con il progetto artistico Dell'anima e delle forme (La ballata del vecchio marinaio, Essere e non - gli spettri in Shakespeare, Caligola), basato sulla riscrittura dei testi, nel 1999 Fortebraccio Teatro ottiene il riconoscimento ministeriale. Nel 2000 porta in scena Parole, polvere e vapore in collaborazione con gli Acustimantico.

A partire dall'anno 2000 presenta il progetto artistico Radiovisioni (Buio re - da Edipo a Edipo in radiovisione, Per Ecuba - Amleto, neutro plurale, Ubu incatenato, Le madonne - personaggi shakespeariani in motion capture, Iago - concerto scenico con pretesto occasionalmente shakespeariano per voce dissidente, Radiovisioni, Desdemona e Otello sono morti), prosecuzione delle precedenti esperienze radiofoniche con Rai Radio 3, con l'utilizzo in scena dei microfoni e, successivamente, anche del motion capture (Ubu incatenato, 2005).

Nel 2007 assume la direzione del Teatro San Martino di Bologna; esperienza che si conclude nel 2012 per «la mancata attenzione delle istituzioni»

.Nel 2007 presenta Nnord, omaggio a Leo de Berardinis che nel 1974, con Perla Peragallo, aveva portato in scena Sudd. Nel 2009 interpreta Mercuzio in Scene da Romeo e Giulietta di Federico Tiezzi. Nel 2010, con Sandro Lombardi, porta in scena L'uomo dal fiore in bocca, nel quale i due protagonisti sono vestiti da clown[

Successivamente presenta il progetto Noosfera, una trilogia composta da Noosfera Lucignolo (2010), Noosfera Titanic (2011) e Noosfera Museum (2013), dove il termine noosfera, nella concezione di Pierre Teilhard de Chardin, indica la coscienza collettiva degli esseri umani. Nel 2013 viene chiamato da Antonio Latella a impersonare Truffaldino nella versione di Ken Ponzio de Il servitore di due padroni, interpretazione che gli vale il Premio Ubu per il miglior attore. Nel 2014, sul palcoscenico con l'attrice Federica Fracassi, rilegge I giganti della montagna, poi ripreso in versione definitiva per attore solo.

Nel 2016 realizza, con Barbara Weigel, Amleto + Die Fortinbrasmaschine, ispirato a Hamletmachine di Heiner Müller che a sua volta rivisitava l'Amleto di Shakespeare. Nel 2017 presenta Cantico dei Cantici, rilettura del testo biblico in forma di trasmissione radiofonica con la voce di Latini mediata dai microfoni; interpretazione che gli vale il Premio Ubu per il miglior attore. Nel 2018 viene incaricato dal Piccolo Teatro di Milano a dirigere Il teatro comico, commedia alla base della riforma goldoniana e che Roberto Latini definisce «coscienza del teatro»; in scena con Roberto Latini alcuni ex allievi di Leo de Berardinis: Elena Bucci, Marco Manchisi e Marco Sgrosso.

Nel 2019 la compagnia Fortebraccio Teatro rinuncia al finanziamento ministeriale e avvia una collaborazione con la compagnia Lombardi-Tiezzi. In Exitu di Giovanni Testori, è il primo spettacolo prodotto dalla compagnia Lombardi-Triezzi e presentato al Napoli Teatro Festival Italia (Teatro Nuovo di Napoli, 8 giugno 2019; poi invitato (2021) al 49º Festival internazionale del teatro di Venezia. Nel 2019, nell'ambito di Matera capitale europea della cultura, presenta Mangiafoco, ispirato al capitolo del "Gran Teatro dei Burattini" di Pinocchio, riflessione sull'attore sia burattino che burattinaio nel quale Roberto Latini coinvolge ancora Elena Bucci, Marco Manchisi e Marco Sgrosso dopo l'esperienza del Teatro comico. Mangiafoco viene riconosciuto "Miglior spettacolo di prosa" al Premio Le Maschere del Teatro italiano 2021. Dal 20 al 24 ottobre 2021 debutta al Teatro Metastasio di Prato L'Armata Brancaleone, adattamento teatrale dall'omonimo film, nel quale sono coinvolti anche Elena Bucci, nel ruolo del protagonista, e Marco Sgrosso.

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