Seminario Babilonia Teatri
Antigone
I Sette contro Tebe
e il Coro
Dal 4 all’8 novembre, la classe A ha inaugurato il nuovo anno accademico 2024-2025 con un seminario intensivo guidato da Enrico Castellani di Babilonia Teatri. Fondatore della compagnia insieme a Valeria Raimondi, è riconosciuto per un approccio innovativo e provocatorio al teatro contemporaneo. Il seminario ha rappresentato cinque giorni di intensa esplorazione, con il lavoro sulla coralità come fulcro dell’intero percorso.
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A partire dai testi di Antigone di Sofocle e I sette contro Tebe di Eschilo, sono stati approfonditi temi come autorità, paura, coraggio, amore, legge e giustizia, riflettendo su domande universali legate alla condizione umana che mantengono la loro attualità nonostante siano state scritte nel V secolo a.C. Il seminario ha indagato il confine tra teatro classico e una visione più contemporanea, portando queste tematiche senza tempo nel presente.
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Quali elementi caratterizzano ogni attore o ogni persona? Prima della tecnica, quanto emerge di autentico, di vero – ammesso che si possa parlare di verità – sia nel singolo sia nel gruppo? Come si trasforma l’individuo all’interno di un coro? Quale forza assume la parola di una persona rispetto a quella di un gruppo che si esprime in libertà ma nel rispetto delle regole condivise, alimentando un pensiero collettivo?
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Attraverso un lavoro individuale incentrato sulla paura e sull'urgenza del racconto, ogni attore è stato posto a confronto con un altro, spinto dalla medesima necessità. È emerso il tema della libertà nell’espressione delle emozioni e della differenza tra il racconto personale e quello che appartiene a un contesto esterno. L’ironia di una narrazione tragica, il dramma celato in ogni persona, il distacco e il calore che emergono dai racconti, dai ricordi e dalle esperienze legate alla paura – vissuta, immaginata o ancora vicina – sono stati al centro dell’indagine.
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Nel processo di scrittura di un testo corale, il tema della relazione tra legge e potere è stato analizzato prima individualmente e poi collettivamente. Attraverso continui tentativi, è stato sviluppato un ascolto ampio e condiviso, che ha favorito la coesione e la sincronia: l’azione si è svolta all’unisono, sia vocalmente sia fisicamente. La composizione scenica ha prodotto un forte impatto, sia per il pubblico sia per il gruppo, mettendo in evidenza le molteplici forme, ritmi, qualità e colori che un coro può assumere.
Ogni lavoro ha affrontato il tema dell’ascolto attivo, sia individuale che di gruppo, con un corpo costantemente presente e consapevole. È stato un continuo interrogarsi sul proprio essere, sia come persona che come attore o attrice, mettendo in luce la conoscenza e la sensibilità verso le tematiche proposte. Nei momenti di estrema stanchezza fisica e psicologica, sotto una pioggia incessante di domande, stimoli fisici e ostacoli, è emersa una verità profonda. In quelle condizioni, quando la forza di pensare o cercare una logica viene meno, si riscoprono l’istinto, la spontaneità e quella pulsione che rende ogni essere umano unico e, per questo, speciale.
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Con Babilonia Teatri, sono stati esplorati in profondità i principi dell’ascolto e della coralità. Si è cercata una fiducia reciproca che, in uno spazio di piena libertà, permette di lavorare insieme e, prima di tutto, su sé stessi. L’approfondimento del racconto personale ha portato alla scoperta del significato autentico delle proprie parole, per poi ricostruire, in un processo condiviso, una drammaturgia corale.
A cura di Margot Océane