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LINO MUSELLA

​Vincitore del Premio Ubu nel 2019, Lino Musella è stato alunno di Michele Monetta, Roberta Carreri, Torgeir Wethal, ma anche uno studente dell'Accademia d'Arte Drammatica di Napoli e della Scuola Civica Paolo Grassi di Milano, dove ha seguito il corso di Regia Teatrale.
Pare che non sembra ci sia angolo dell'arte dello spettacolo che non conosca: dal balletto al canto popolare, dalla pantomima al tango argentino.
Principalmente attore teatrale, viene diretto da grandi nomi del palcoscenico italiano, quali Guglielmo Guidi, Marcello Cotugno, Pierpaolo Sepe ("Edoardo II", "Il servo"), Andrea De Rosa ("Nella solitudine dei campi di cotone", "Le baccanti"), Valter Malosti ("Macbeth"), Tommaso Pitta, Serena Sinigaglia, Linda Dalisi, Alfredo Arias, Monica Nappo, Fortunato Cerlino, Antonio Latella ("Natale in Casa Cupiello"), Mario Martone ("La morte di Danton"), Jan Fabre ("The Night Writer") e soprattutto Antonio Mingarelli, ma più spesso divide regia e interpretazione con il collega Paolo Mazzarelli, con il quale ha fondato la Compagnia MusellaMazarelli, lavorando alla messa in scena di "Due cani, ovvero la tragica farsa di Sacco e Vanzetti", "Figli di un brutto Dio", "Crack Machine", "La società", "Strategie fatali", "Who is the King?" e "Who is the King? - Parte II".
Mentre al cinema e nel piccolo schermo è sul set di pellicole e telefilm di Giuseppe Piccioni (L'ombra del giorno), Paolo Sorrentino (È stata la mano di Dio, Loro, The Young Pope), Roberto Andò (Il bambino nascosto), i fratelli D'Innocenzo (Favolacce), Terrence Malick (The Last Planet), Edoardo De Angelis (Perez), Stefano Sollima (Gomorra - La serie) e Gianfranco Cabiddu (La stoffa dei sogni).
Grazie al personaggio di un giovane Nino Sgarbi (contraltare in vecchiaia di Renato Pozzetto) in Lei mi parla ancora di Pupi Avati, affascina il pubblico e la critica, per essere stato così fedele a un uomo che ha amato in maniera complementare la propria moglie e per averlo ritratto con una tale esperienza e sensibilità da commuovere i tanti spettatori. Non minore è stata la sua performance in Qui rido io di Martone, dove ha invece vestito i panni di Benedetto Croce.

Studi
Nato a Napoli nel 1980, Lino Musella si forma a teatro sia come attore che come tecnico, trasferendosi a Milano per ultimare la sua istruzione. Dopo tantissima gavetta, nel 2009, fonda con Paolo Mazzarelli una propria compagnia, che ottiene importanti riconoscimenti tra prosa, performances più astratte e opere dialettali.

Il debutto al cinema
L'esordio cinematografico è segnato dal ruolo di un killer nel film Happy Days Motel (2013), ma comincia ad acquistare maggiore popolarità solo quando entra nel cast di Gomorra - La serie con la parte di Rosario O' Nano.
In un periodo di florida attività cinematografica partenopea, non poteva esimersi dal lavorare con i più grandi esponenti di un'onda artistica napoletana, fra i quali spicca Paolo Sorrentino, che lo inserirà spesso in ruoli di secondo piano. Dopo alcuni cortometraggi, partecipa anche ai telefilm Liberi tutti (2019) con Giorgio Tirabassi e L'Ora - Inchiostro contro piombo.

Candidato ai David di Donatello
Rapidamente, viene candidato al David di Donatello come miglior attore protagonista per il ruolo del distruttivo professore Bernardini nel grottesco Favolacce (il premio andrà però a Fabrizio Bentivoglio, per aver vestito i panni dell'ex Ministro della Difesa Franco Restivo in L'incredibile storia dell'Isola delle Rose), poi sarà un medium nel thriller Lasciami andare (2020) e, dopo aver partecipato a Tigers (2020) con Alfred Enoch, avrà una parte nell'action La belva (2020) con Fabrizio Gifuni. Rintontito fidanzato di Viviana Cangiano nello spassoso Il ladro di cardellini, reciterà anche nel biopic su Gabriele D'Annunzio Il cattivo poeta.
Dopo Qui rido io di Mario Martone, interpreta L'ombra del giorno di Giuseppe Piccioni, ma anche Il pataffio di Francesco Lagi e la serie di Roberto Andò Solo per passione - Letizia Battaglia fotografa.

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